La Fondazione Rho Luigi Vittorio indice un concorso di idee per la progettazione di due edifici residenziali, ognuno con un numero minimo di 15 abitazioni, con relative pertinenze.

L’intervento mira ad alleviare il disagio abitativo offrendo alloggi diversificati per soddisfare varie esigenze, tra cui anziani soli o con necessità assistenziali, coppie autosufficienti, persone con disabilità medio-lievi, giovani coppie e famiglie di diverse dimensioni. Il progetto introduce un principio ordinatore per contrastare la “vaghezza” del contesto urbano caratterizzato da espansioni a bassa densità.

Il nuovo impianto è organizzato in tre volumi distinti attorno a uno spazio centrale a giardino, cerniera dell’intero complesso. Una corte aperta che rinvia ed interpreta le tipologie storiche del territorio rurale della pianura pavese e della sua struttura antropica. Coniugando la “mixitè” tipologica richiesta dal bando, e contenendo significativamente il sistema dei collegamenti verticali, l’impianto è servito da soli tre blocchi scala-ascensori in grado di distribuire 37 alloggi.

Flessibilità, articolazione e variazione tipologica sono le condizioni che la proposta progettuale ha voluto interpretare e salvaguardare.